giovedì 12 novembre 2015

La resistenza al fuoco nell'Odissea di Omero

"[...]Ma il giorno che seguì, ti demmo al foco,

E agnelle di pinguedine fiorite
Sgozzammo e buoi dalla lunata fronte.
Tu nelle vesti degli dèi, nel dolce
Mele fosti arso e nel soave unguento; 
E mentre ardevi, degli Acaici eroi 
Molti corser con l'arme intorno al rogo, 
Chi sul cocchio, chi a piedi; ed un rimbombo 
Destossi che salì fino alle stelle. 
Come consunto la vulcania fiamma, 
Achille, t'ebbe, noi le candide ossa, 
Del più puro tra i vini e del più molle 
Tra gli unguenti irrigandole, su l'Alba 
Raccoglievamo; e la tua madre intanto 
Portò lucida d'oro urna, che dono 
Dicea di Bacco e di Vulcan fattura. 
Entro quest'urna le tue candide ossa 
Con quelle di Patròclo, illustre Achille, 
Giaccion: ed ivi pur, benché disgiunte, 
L'ossa posan d'Antìloco, cui tanto 
Sovra tutti i compagni onor rendevi, 
Spento di vita il Menezìade. [...]"


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